Descrizione
Ogni paese, e spesso ogni borgata ha assunto per qualche motivo particolare o evento straordinario un soprannome che ne caratterizza gli abitanti. I sangermanesi sono da sempre conosciuti come babi (rospi). L'origine di tale appellativo si collega alla natura del territorio montuoso e in particolare alla sua storia geologica. Una leggenda racconta che molto tempo fa a Pomeano, nel Comune di Pramollo, gli abitanti del luogo piantarono una rapa che divenne così grossa da doverla sterrare facendo scoppiare una mina. Il pezzo più piccolo rotolò fino a valle e si fermò alla gola del Malanaggio. Tale masso fece da diga all'acqua del torrente Chisone, che straripo' allagando l'abitato di San Germano. Si formò così un lago e da allora il paese diventò la babiera, l'ambiente cioè in cui vivono abitualmente molti anfibi, ed i sangermanesi, di conseguenza furono soprannominati babi.
Tale leggenda trova conforto nella storia geologica della valle che attesta la discesa di un ghiacciaio fino allo sbocco vallivo nei pressi nel nostro Comune. Da qui probabilmente trae origine l'immaginario di un luogo acquitrinoso, habitat naturale per rane e rospi.
Il rospo è diventato quindi il simbolo di S. Germano e dei sangermanesi, che da sempre lo hanno adottato come loro emblema: lo troviamo infatti spesso riprodotto quale logo di associazioni e ditte o come simbolo delle manifestazioni locali. L'Amministrazione comunale sotto l'egida di questo anfibio ha curato LOU BABI, un'agenda annuale che accompagna i cittadini ricordando loro le principali manifestazioni, le notizie riguardanti l’operato del Comune e tratti di storia locale.